Paul Bernardo nasce nel 1964 a Toronto, in Canada. Trascorre infanzia e adolescenza in un contesto familiare turbolento, con un padre violento e stupratore di ragazzine – tra le vittime anche la figlia.
Osservando Paul, però, nulla di tutto questo poteva essere dedotto, perché lui continua a condurre una vita normale: nel 1987 si laurea ...
Paul Bernardo nasce nel 1964 a Toronto, in Canada. Trascorre infanzia e adolescenza in un contesto familiare turbolento, con un padre violento e stupratore di ragazzine – tra le vittime anche la figlia.
Osservando Paul, però, nulla di tutto questo poteva essere dedotto, perché lui continua a condurre una vita normale: nel 1987 si laurea presso l’Università di Toronto, viene assunto in una banca e conosce la ragazza con la quale convolerà a nozze. Ma il 1987 è anche l’anno della svolta.
Nel mese di maggio compie il primo di una serie di strupri. Di sera si avvicina alle fermate degli autobus, attende l’arrivo di una ragazza e nel buio la aggredisce prima di commettere la violenze sessuale orale o anale.
Nello stesso periodo, come anticipato, in un ristorante conosce Karla Homolka, una ragazza che fin da subito mostra un vivo interesse nei suoi confronti, al limite dell’ossessione.
I due cominciano a frequentarsi e Paul chiede alla fidanzata, durante i momenti di intimità, di riprodurre scene di stupro nelle quali lei tenta di opporsi ai tentativi di penetrazione. La passione della ragazza è talmente profonda da accettare di buon grado.
Avere una relazione stabile e sessualmente movimentata non è tuttavia appagante per Paul, che intanto continua a stuprare altre vittime. Lo fa con il consenso della sua partner.
Ossessionato dalla verginità e “arrabbiato” nei confronti di Karla per averla persa, Paul le chiede un “risarcimento morale”: vuole la verginità della sorella Tammy. Homolka la invita a pranzo, ma solo dopo essersi procurata dei sedativi.
Tammy Homolka viene drogata e stuprata ripetutamente, fino al momento in cui – forse per overdose causata da sedativi – muore soffocata dal suo stesso vomito. In ospedale nessuno si accorge della violenza.
Non solo Karla non è pentita di aver causato la morte della sorella, ma sarà perfino incolpata dal fidanzato di aver “rotto il suo giocattolo”. È il 1991 e i due dovranno sposarsi tra pochi mesi, così Bernardo chiede un “regalo di nozze” alla futura moglie: un’altra ragazza da stuprare.
La Homolka in quei giorni incontra casualmente Jane, una giovane dall’aspetto vagamente somigliante a quello della povera Tammy. Le due diventano molto amiche e Karla, alla prima occasione, la invita nel loro appartamento. Come una buona padrona di casa offre dolci e qualcosa da bere, ovviamente il tutto è condito dai soliti sedativi.
Quando la nuova vittima si è addormentata, la donna chiama il compagno che – ancora all’oscuro di quell’appuntamento – viene colto da una smisurata esaltazione, tanto da chiedere a Karla di compiere la prima violenza sessuale; poi arriva il suo turno. La coppia riprende tutto con una videocamera. La vittima si sveglia il giorno seguente, le sarà impossibile ricordare l’accaduto.
Mancano due settimane al matrimonio quando Paul incontra la 14enne Leslie, una ragazzina ribelle che riesce a trascinare nella sua abitazione e a sodomizzare contro la sua volontà. Immancabilmente Karla è lì a riprendere tutta la scena. Dopo la violenza e un sequestro di 24 ore, in preda alla paura di essere scoperti i due decidono di sedare la ragazzina e di strangolarla. In seguito il corpo verrà amputato e i pezzi saranno mischiati a del cemento poi scaricato in un lago vicino.
È il giorno delle nozze e, mentre i due si dicono sì davanti all’altare, alcuni sportivi ritrovano i pezzi di cemento durante una sessione di canottaggio. I pezzi di Leslie sono visibili e nel giro di poche ore la polizia recupera tutto; grazie all’impronta dei denti, riusciranno ad identificare la vittima.
Mentre gli stupri continuano regolarmente, la coppia mette gli occhi su una 15enne. La aggrediscono, la portano a casa, la stuprano, la strangolano, ne gettano i resti in una fossa. Compiono un errore: la ragazza viene prelevata davanti una chiesa in presenza di alcuni testimoni.
Le indagini della polizia cominciano a prendere forma, perché fino a quel momento nessuno sospettava di un assassino seriale. L’autopsia sui corpi e le testimonianze di alcune vittime sopravvissute alla follia di Barbie & Ken, come in seguito verranno soprannominati, riescono a portare l’attenzione su Bernardo – che tuttavia non ritengono essere l’autore certo degli omicidi e degli stupri.
Nel 1993 la famiglia di Karla costringe la figlia a divorziare dal marito che nel frattempo era diventato spaventosamente violento. Dopo un mese dal divorzio Paul viene arrestato e accusato per i suoi crimini. Il nome della Homolka verrà subito a galla e i due vengono processati e condannati nel 1995.
Karla trova la libertà dieci anni più tardi, nel 2005.